26/11/2023
- Federico Falleni Cancelliere
- Carlo De Luca Blu
- Fabio Caramelli nero
- Matteo Castagnoli Arancione
- Massimo Danese giallo
- Alessandro Calimero bianco
Narrerò ora in questa seconda Cronaca le gesta del Cancelliere Federico, figlio dell’esule che conquistò l’Impero e iniziò la Dinastia veronese. Egli resse lo scettro in tempi burrascosi con tale abilità che non si sarebbe capito, a guardar l’uno e l’altro, chi tra i due fosse quello che aveva creato la Dinastia e chi l’aveva difesa.
Fu durante il suo regno che un potere Nero sorto dal nulla crebbe sulla terra, tutto divorando, forte delle sconfinate ricchezze dei Nomadi Mercanti. Strenuamente le forze dell’Impero ressero l’urto, sia pure a stento, ad una ad una perdendo città e province.
Mentre una guerra si combatteva ai confini dell’Impero una più infida minaccia penetrava nella capitale. Il figlio del vecchio Cancelliere si presentò nella capitale portando con sé un nano deforme, un obbrobrio, uno scherzo di natura, eppure – le sue credenziali non erano in dubbio – erede da tempo perduto del Cancelliere.
Fu giocoforza ammetterlo nell’Impero, a denti stretti, attendendo il momento di esiliarlo ancora. Presto arrivò l’occasione di farlo, sia pure a caro prezzo, ma il vecchio nemico non si diede per vinto, ‘che tutto avrebbe fatto per tornare sul trono.
Con parole dolci si avvicinò di nuovo al Cancelliere e fece scattare una diabolica Congiura, rubandogli lo Scettro del Potere. Chiaro era l’intento di sfruttarlo per tornare al Potere e usando le reliquie e vessilli accumulati durante la guerra in corso, cui astutamente non aveva partecipato, succedere al Cancelliere.
Così sarebbe stato: i giochi erano fatti, gli aruspici avevano parlato. Sperava stolto il blu che l’Impero in qualche modo avrebbe retto l’urto del Nero e consentito a lui la pacifica Successione. L’altro cittadino, sconfitto dalle astute tecniche di un nemico barbaro, aveva perso tutte le carabattole accumulate nel corso degli anni e – la sua strategia in macerie – si arrovellava disperato senza più speranze di vittoria. In ultimo Bianco, il folle Bianco, la mente divisa tra mille guerre e pensieri, attaccò l’Impero.
Ma il Cancelliere vinse l’estrema battaglia e tirò confuso la Sorte, che gli arrise. Vittoria, dolce vittoria, di nuovo vittoria! Un Tempio Colossale fu eretto per celebrare il felice successo della Dinastia Federiciana.
Questo De Bello ne vide la nascita e il portentoso sviluppo, promessa di Grandezza negli anni. Viva Federico, Viva la sua Dinastia!
Ancora una volta, grazie a Carlo, giocatore blu, per il ricco resoconto della partita.