Eccoci nuovamente in groppa alla grande e festosa giostra degli eventi ludici d’autunno.
Come è ormai consuetudine, gettiamo uno sguardo sulla nostra griglia per scoprire alcuni dei giochi che animeranno il prossimo Raduno e, come vedrete, piacevoli sorprese e graditi ritorni confermano la cifra caratteristica della nostra manifestazione.
Quest’anno troviamo un entusiasmante trittico che ci farà percorrere il XVIII secolo attraverso i tre conflitti che ridisegnarono il continente europeo e non solo.
Iniziamo la nostra carrellata con il titolo che ripercorre con un taglio decisamente particolare il primo importante evento storico, che dette inizio agli avvenimenti di questo secolo tanto movimentato.
1714: The Case of the Catalans di Ivan Prat, edito da Devir Games nel 2014.
L’evento in questione è la Guerra di Successione Spagnola scoppiata nel 1701, che vide fronteggiarsi le due casate reali allora più potenti, gli Asburgo e i Borboni, per risolvere la spinosa controversia generatasi all’indomani della morte di Carlo II di Spagna, avvenuta nel 1700. Ultimo degli Asburgo sul trono spagnolo e privo di eredi, Carlo II sul letto di morte designò il pronipote Filippo di Borbone, duca D’Angiò, come suo successore. Questi era anche il nipote di Luigi XIV e la sua designazione sul trono di Spagna creava un serio problema per la tenuta degli equilibri a tutela della stabilità in Europa, perché poneva sotto il controllo della dinastia borbonica le due corone più potenti e vaste dell’epoca; tanto più che non intendendo rinunciare ai diritti sulla corona francese e non essendo stato escluso dalla linea di successione da Luigi XIV, Filippo rappresentava un rischio concreto che le due monarchie di Spagna e di Francia, finissero sotto il controllo di un solo sovrano: lui.
Per scongiurare una così allarmante eventualità, l’Inghilterra, l’Austria, assieme agli alleati del Sacro Romano impero e la Repubblica delle Sette Province Unite (gli odierni Paesi Bassi) riformarono nel 1701 la Grande Alleanza della Lega di Augusta, opponendo a Filippo l’Arciduca Carlo d’Asburgo come erede sul trono di Spagna, secondogenito di Leopoldo I, già nominato dai suoi sostenitori Carlo III di Spagna.
In realtà ciascun membro della coalizione agì soprattutto a tutela della propria integrità territoriale e dinastica, ognuno curando anche i propri interessi commerciali. Inoltre gli sforzi dell’Alleanza si concentrarono soprattutto contro la Francia, piuttosto che sulla Spagna ormai in declino, sentendosi minacciati dall’intraprendente attività e dalla crescente influenza della corona francese nello scacchiere europeo e americano.
Dopo i successi dell’Alleanza, non senza affanni e battute d’arresto, concretizzatisi nella decisiva vittoria nella battaglia di Blenheim nel 1704 sulla Baviera, l’alleato della Francia più insidioso, che sino ad allora aveva costituito un’autentica spina nel fianco per la fazione asburgica, in Inghilterra le ingenti perdite umane e finanziarie avevano inasprito le dispute interne sull’opportunità di proseguire il conflitto, che molti consideravano di scarsa utilità per la corona inglese. Con l’ascesa dei Tories nel 1710, la fazione a sfavore della prosecuzione delle ostilità ebbe la meglio e l’Inghilterra si sfilò dal conflitto impegnandosi nel preparare una conferenza di pace con la Francia da tenersi nel 1712.
Olandesi, tedeschi e austriaci mantennero vivo il conflitto armato nell’intento di rafforzare le loro posizioni negoziali, ma l’appoggio venuto meno degli inglesi ne aveva indebolito il potenziale offensivo. Così, dopo la sonora sconfitta a Denain, si unirono anche loro al tavolo della mediazione anglo-francese.
Col trattato di Utrecht (1713) e la pace di Rastatt (1714) l’Impero spagnolo venne spartito tra le potenze maggiori e minori, in modo tale che nessuno risultasse prevalente sugli altri. Filippo mantenne la Spagna peninsulare e l’America spagnola dove, dopo aver rinunciato ai propri diritti sulla corona francese, regnò col nome di Filippo V, dando inizio alla dinastia Borbone sul trono di Spagna, tuttora regnante.
La peculiarità di 1714: The Case of the Catalans risiede nel porre tutti i giocatori dalla stessa parte: la Grande Alleanza. Davvero curioso per un wargame.
Ogni giocatore rappresenta una potenza della Grande Alleanza, tutti schierati contro le forze borboniche, composte da Francia, Castiglia e Baviera. Ma attenzione, non è un collaborativo. Ognuno ha il suo obiettivo segreto da perseguire e alla fine ci sarà un vincitore. Il focus del gioco è sulle strategie commerciali e negoziali, più che sull’aspetto militare che pure non manca e ha la sua importanza, esattamente a ricreare il contesto che storicamente prese forma all’interno della Grande Alleanza, dove al di sotto del comune intento di contrastare l’esuberante corona francese, ogni fazione cercava di trarre il maggior vantaggio in termini di concessioni per il commercio, nonché di ottenere quanto più possibile dallo smembramento dei territori spagnoli.
Insomma un wargame sui generis che sicuramente non mancherà di destare interesse fra i partecipanti.
Dalla Guerra di Successione Spagnola, passiamo a quella di Successione Austriaca, con il graditissimo ritorno del sistema BAR della Clash of Arms.
Stavolta siamo al cospetto di Battle of Fontenoy, di cui però viene proposto lo scenario della battaglia di Melle, che prevede pochi pezzi da giocare su metà mappa, così da risultare introduttivo al sistema BAR, tanto impegnativo ed esigente, quanto immersivo, appagante e divertente. Introduttivo, dicevamo, ma per niente scontato.
La battaglia qui ripercorsa avvenne pochi mesi dopo quella di Fontenoy, dove l’esercito francese sbaragliò quello inglese l’11 maggio del 1745. Siamo in piena seconda Guerra di Slesia, con la Quadruplice Alleanza (Inghilterra,Austria, Paesi Bassi e Sassonia) impegnata da una parte a contenere l’iniziativa di Federico II di Prussia, che, invadendo la Sassonia, aveva riaperto le ostilità, dall’altra a contrastare l’intraprendenza francese che molto preoccupava l’Inghilterra.
In effetti il deciso successo a Fontenoy diede ai francesi la giusta spinta per estendere il teatro delle operazioni invadendo i Paesi Bassi, confermando i timori britannici. Proprio in questo frangente avviene la battaglia di Melle, il 9 luglio dello stesso anno, quasi due mesi dopo Fontenoy.
Essendovi stato sonoramente sconfitto, il Duca di Cumberland, terzo figlio di Giorgio II, Re di Gran Bretagna e Irlanda, era sotto pressione degli austriaci affinché proteggesse Bruxelles, ma voleva anche impedire che i francesi occupassero il porto di Gand, un importante deposito di approvvigionamento effettivamente minacciato dall’avanzata francese nelle Fiandre. Così optò per una soluzione di compromesso, distaccando dal grosso delle forze destinate alla difesa di Bruxelles, un contingente di 4000 uomini affidati al comando del generale Moltke, dirette a rafforzare Gand. Lungo la strada, però, il generale si imbatté in un distaccamento francese al comando del generale du Chai, posizionato vicino alla città di Melle proprio per impedire un simile tentativo.
La sconfitta per l’Alleanza fu grave e con pesanti perdite, risolvendosi con la caduta di Gand il 13 luglio.
La battaglia di Melle fu quella che si dice una battaglia d’incontro, cioè una presa di contatto avvenuta fra un reparto in movimento che s’imbatte in uno nemico inaspettatamente. Ne risultò uno scontro caotico, convulso e frenetico, dove entrambe le parti si sforzarono di raggiungere i propri obiettivi prima del calar della notte.
Lo scenario si presta dunque per esser giocato in poche ore, ma con tutta l’intensità e l’incertezza di quella drammatica battaglia, che lo rende ideale per immergersi appieno nel sistema di gioco. Siamo certi che a Bracciano calamiterà l’attenzione di palati raffinati.
Il terzo titolo che chiude il trittico è Clash of Monarch, ovvero La Guerra dei Sette Anni (1756 – 1763) secondo la GMT Games. Disegnato da Bob Kalinowski e pubblicato nel 2008, Clash of Monarch è uno strategico che sfrutta appieno il collaudato quanto apprezzato sistema Card Driven, su una bella mappa punto punto, ricomponendo un conflitto tanto complesso ed esteso da indurre lo stesso Winston Churchill a definirlo, nella sua “Storia dei popoli di lingua inglese”, la prima vera guerra mondiale della Storia. Fu combattuta infatti anche al di fuori del continente europeo: nelle Americhe, in Asia e persino in Africa, dove Francia, Spagna e Gran Bretagna avevano le loro colonie; ma non è l’unico elemento qualificante per assimilarla ai conflitti del XX secolo. Rispetto alle guerre di successione che la precedettero, la Guerra dei Sette anni presentò i tratti tipici di quella che nel XX secolo venne definita “Guerra totale”, e in questo senso è considerata la prima guerra moderna della Storia. Infatti i belligeranti non lesinarono uomini, mezzi e finanze per cercare la vittoria totale sulla fazione avversa, esaurendo ogni risorsa fino a sfinirsi, con l’obiettivo di annientare il nemico, anche trascendendo il guadagno territoriale, la cui prospettiva, specie nella seconda metà del conflitto, divenne presto misera. Prevalse la foga di imporsi sui Regni avversari per stabilire rapporti di forza tali da minacciarne la stessa esistenza, origine dello scontro fra Austria e Prussia, o di garantirsi il dominio commerciale e l’influenza sui possedimenti coloniali, ragione di quello fra Francia e Regno Unito.
Clash of Monarch ricrea questa lunga lotta, oltre che sul terreno militare, anche su quello economico e diplomatico, inquadrando i giocatori, da due a quattro, nel contesto generale in cui si trovarono i regnanti dell’epoca. Da una parte troviamo la Prussia di Federico il Grande, assieme ai suoi alleati di Hannover, a fianco della Gran Bretagna, schierati contro la coalizione di Maria Teresa d’Austria, che vedeva insieme le forze francesi, russe, sassoni, svedesi e del Sacro Romano Impero.
Le operazioni sono guidate dalle carte, divise in mazzi dedicati per ognuna delle potenze maggiori. C’è quindi quello prussiano, il britannico, l’austriaco e quello franco-russo. Tramite le carte si è nelle condizioni di attuare ogni operazione ed evento storico, dall’invasione prebellica di Federico ai danni della Sassonia, al trionfo diplomatico del ministro austriaco von Kaunitz, nel secondo Trattato di Versailles, al quale riuscì di rompere la solida alleanza franco prussiana, ancora in essere nella recente Guerra di Successione Austriaca, guadagnando così Re Luigi XV di Borbone alla causa della storica rivale casata asburgica. Ma non solo, si può replicare l’ascesa operativa delle truppe leggere prussiane e di Hannover, la formazione dello stato maggiore austriaco, enormi prestiti finanziari, intrighi di corte a Versailles, Vienna, San Pietroburgo e dozzine di altri eventi politici, economici e militari chiave.
Tutta la complessità di un periodo cruciale per gli assetti europei e non solo, restituito in questo CDG che ha contribuito ad impreziosire la nostra griglia.
Per adesso ci fermiamo qui.
Ricordati che Domenica 17 novembre si chiudono le registrazioni per partecipare al Raduno!
Alla prossima puntata.